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Intel Core i7-6950X Broadwell-E - Architettura Broadwell-E e Caratteristiche

Indice articoli


Iniziamo riportando un’immagine che in parte esplica ciò che il classico Diagram Block descrive in modo sintetico.

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Come sempre osserviamo la presenza di un ‘’ponte’’ di collegamento tra CPU e Chipset/PCH (X99) denominato DMI o Direct Media Interface (DMI) in versione 2.0 e velocità x4 con una banda totale di 20Gb/s. Parlando di HEDT è lecito aspettarsi l’assenza di una Grafica integrata nella CPU come vediamo invece per la controparte Desktop Mainstream (Sandy Bridge, Ivy Bridge, Haswell, Skylake). Comparto RAM troviamo l’immancabile supporto a 4 Canali DDR4 con frequenza che raggiunge i 2400MHz rispetto ai precedenti 2133MHz.  Comparto CPU troviamo le tecnologie di Hyper-Threading e Intel Turbo Boost 2.0. Comparto Grafico assicurato fino a 40 linee PCI-Express 3.0 ripartite in 2x16 + 1x8 per massimizzare al meglio sistemi Multi-GPU.

Invece con l’immagine a seguire possiamo osservare le differenze che intercorrono di generazione in generazione. Notare il notevole passo in avanti tra l’architettura Sandy Bridge-E con chipset X79 e l’attuale X99.

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Velocemente anche le principali differenze tra le 4 CPU dell’architettura Broadwell-E.

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Tanti Core/Thread = Zero OC? Diremo assolutamente No. A differenza della serie Xeon destinate a workstation e server, con le CPU appartenenti a piattaforma HEDT avremo sempre la possibilità di avere non solo più Core/Thread ma di poter  “giocare” anche con la Frequenza dei singoli core, ovvero potremo sempre procedere ad un Overclock della CPU per sfruttare e avere un valido rapporto Frequenza/Core. A tal proposito Intel ha introdotto con Broadwell-E tre nuove caratteristiche proprio per rendere quanto più Enthusiast tale fascia.

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Le 3 caratteristiche di cui stiamo parlando sono:

  • Per Core Overclocking – potremo impostare una frequenza differente per ogni core. Quindi potremo impostare 5 Core per lavorare a 4GHz e altri 5 Core per lavorare al massimo.
  • AVX Ratio Offset – controlla la frequenza alla quale applicazioni con instruction set “AVX” lavorano.
  • CPU Cache Frequency – controlla la frequenza alla quale la cache della CPU lavora. Notevoli vantaggi con le applicazioni che fanno spesso utilizzo e accesso alla cache della CPU.

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Infine non potevamo non parlarvi dell’ultima novità introdotta esclusivamente con queste nuove CPU. Stiamo parlando della nuova ‘’versione’’ del Turbo Boost. Giungiamo al Turbo Boost Max 3.0. Tecnologia con la quale le prestazioni single-threaded vengono ottimizzate identificando il core più veloce del processore e indirizzando ad esso i carichi di lavoro più critici come la stessa Intel definisce. Inoltre molto similmente a quello che è il Nvidia Boost Clock questa tecnologia di Intel si baserà su diversi aspetti per funzionare che sono e saranno:

  • Tipo di carico di lavoro
  • Numero di core attivi
  • Consumo di corrente stimato
  • Consumo energetico stimato
  • Temperatura del processore
  • Supporto delle unità
  • Max boost

Precisiamo anche come il Turbo Boost Max 3.0 richieda un supporto driver lato BIOS e non software per cui la massima frequenza raggiungibile verrà gestita da quelle che sono le impostazioni presenti nel BIOS del produttore di schede madri.

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Prima di passare alla CPU in sé e ai Test vi riportiamo alcune Slide di Intel riportanti la percentuale di incremento rispetto alla precedente generazione e in alcuni casi al Top di Gamma di Skylake il Core i7-6700K.

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