Parte Frontale
Il layout dell’Xpredator utilizzato è decisamente aggressivo e stravagante. I colori arancione e nero caratterizzano la versione Evil Black, recensita oggi. Le altre versioni disponibili sono la Black e la White Edition. Una mesh a nido d’ape caratterizza l’estetica del frontale. I bay da 5.25” (6 in totale) sono dotati di griglia con filtro antipolvere.
Il logo PGS-B è ben visibile subito sotto i bay di espansione, va a caratterizzare la parte del case studiata ad hoc per ottimizzare l’areazione degli hard-disk che si trovano in un cestello subito dietro. In questa zona è installata una ventola frontale in aspirazione dalle generose dimensioni (230x200x30 mm), dotata di filtro antipolvere, che con i suoi 27dBA a 750rpm risulta essere piuttosto silenziosa ed efficiente. Questa ventola garantisce un flusso di 49CFM ed è dotata di quattro LED arancioni, che regaleranno un tocco di colore in più, abbinandosi agli inserti sempre arancioni presenti nella parte frontale e sul tetto.
Il pulsante di accensione è invece ben visibile sul pannello superiore. Sotto questo sono posizionate 3 porte USB 2.0 e una USB 3.0, accompagnati dalle prese per il microfono e le cuffie e da una porta e-Sata. La porta USB 3.0 dovrà essere collegata al pannello I/O posteriore, tramite una anti-estetica prolunga, da far passare in uno dei fori destinati all’impianto a liquido. Soluzione piuttosto anti-estetica ma che garantisce la compatibilità con quelle schede madri che non sono dotate di connettori USB 3.0 interni. A fianco troviamo due manopole per la regolazione delle ventole. Ognuno di questi potenziometri può gestire fino a 3 ventole, con una potenza massima totale di 20W. Ai lati di questo pannello troviamo una striscia di LED che mostrano lo stato di utilizzo dell’HDD e l’accensione del PC.